Nemorino
Una parola, o Adina.
Adina
L'usata seccatura!
I soliti sospir! Faresti meglio
A recarti in città presso tuo zio,
Che si dice malato, e gravemente.
Nemorino
Il suo mal non è niente – appresso al mio.
Partirmi non poss'io ...
Mille volte il tentai ...
Adina
Ma s'egli more,
E lascia erede un altro?
Nemorino
E che m'importa?
Adina
Morrai di fame, e senza appoggio alcuno.
Nemorino
O di fame o d'amor, per me è tutt'uno.
Adina
Odimi. Tu sei buono,
Modesto sei, né al par di quel sergente
Ti credi certo d'inspirarmi affetto;
Così ti parlo schietto,
E ti dico che invano amor tu speri,
Ché capricciosa io sono, e non v'ha brama.
Che in me tosto non muoia appena è desta.
Nemorino
Oh! Adina! ... e perché mai? ...
Adina
Bella richiesta!
Chiedi all'aura lusinghiera
Perché vola senza posa
Or sul giglio, or sulla rosa,
Or sul prato, or sul ruscel:
Ti dirà che è in lei natura
L'esser mobile e infedel.
Nemorino
Dunque io deggio?...
Adina
All'amor mio
Rinunziar, fuggir da me.
Nemorino
Cara Adina!... Non poss'io.
Adina
Tu nol puoi? Perché?
Nemorino
Perché!
Chiedi al rio perché gemente
Dalla balza ov'ebbe vita
Corre al mar, che a sé l'invita,
E nel mar sen va a morir:
Ti dirà che lo strascina
Un poter che non sa dir.
Adina
Dunque vuoi?...
Nemorino
Morir com'esso,
Ma morir seguendo te.
Adina
Ama altrove: è a te concesso.
Nemorino
Ah! possibile non è.
Adina
Per guarir da tal pazzia,
Ché è pazzia l'amor costante,
Dèi seguir l'usanza mia,
Ogni dì cambiar d'amante.
Come chiodo scaccia chiodo,
Così amor discaccia amor.
In tal guisa io rido e godo, (anche: io me la godo)
In tal guisa ho sciolto il cor.
Nemorino
Ah! te sola io vedo, io sento
Giorno e notte e in ogni oggetto:
D'obbliarti in vano io tento,
Il tuo viso ho sculto in petto...
Col cambiarsi qual tu fai,
Può cambiarsi ogn'altro amor.
Ma non può, non può giammai
Il primero uscir dal cor.
CARO ELISIR SEI MIO
Nemorino
Caro elisir! sei mio!
E tutto mio ... – Com'esser dee possente
La tua virtù, se, non bevuto ancora,
Di tanta gioia già mi colmi il petto!
Ma perché mai l'effetto
Non ne poss'io vedere
Prima che un giorno intier non sia trascorso?
Bevasi.
Beve
Oh! buono! – Oh! caro! – un altro sorso.
Beve ancora
Oh! qual di vena in vena
Dolce calor mi scorre! ... Ah! forse anch'essa ...
Forse la fiamma istessa
Incomincia a sentir ... Certo la sente ...
Me l'annunzia la gioia e l'appetito
Che in me si risvegliò tutto in un tratto ...
Siede sulla panca dell'osteria; si cava di saccoccia
pane e frutti, e mangia cantando a gola piena
La rà, la rà, la rà.
Adina
(Chi è mai quel matto?
Traveggo? O è Nemorino?
Così allegro! E perché?)
Nemorino
(Diamine! è dessa ...
Si alza per correre a lei, ma si arresta e siede di nuovo
Ma no ... Non ci appressiam ... De' miei sospiri
Non si stanchi per or. Tant'è ... domani
Adorar mi dovrà quel cor spietato.)
Adina
(Non mi guarda neppur! com'è cambiato!)
Nemorino
La rà, la rà, la lera
La rà, la rà, la rà ...
Adina
(Non so se è finta o vera
La sua giocondità.)
Nemorino
(Finora amor non sente.)
Adina
(Vuol far l'indifferente.)
Nemorino
(Esulti pur la barbara
Per poco alle mie pene!
Domani avranno termine,
Domani mi amerà.)
Adina
(Spezzar vorria lo stolido,
Gettar le sue catene;
Ma gravi più del solito
Pesar le sentirà.)
Nemorino
La rà, la rà ...
Adina
avvicinandosi a lui
Bravissimo!
La lezïon ti giova.
Nemorino
È ver; la metto in opera
Così per una prova.
Adina
Dunque il soffrir primiero?
Nemorino
Dimenticarlo io spero.
Adina
Dunque l'antico foco?
Nemorino
Si estiguerà fra poco.
Ancora un giorno solo,
E il core guarirà.
Adina
Davver me ne consolo ...
Ma pure ... si vedrà.
Pianoforte
Maria Vincenza Russo
Emanuel Lamura
Vittorio Bonanno
Voci
Giorgia Vitiello
Zhao Fan
Luciano Preite