Cent’anni nasce dal ricordo di una sera sul Monte Faito, quando guardando dall’alto le luci di Napoli ci siamo detti che cent’anni fa quelle luci non esistevano, e che il tempo cambia ogni cosa. In quell’istante, il tramonto era per lei pura bellezza da vivere, un attimo prezioso che colorava il presente. Io, invece, non riuscivo a lasciarmi andare del tutto, perché dentro sentivo il bisogno di capire il futuro, e questo desiderio mi impediva di assaporare fino in fondo ciò che avevo davanti.
La canzone, dedicata a Francesca, racconta questa differenza di sguardo: lei che “vede a colori”, capace di cogliere la vita nel momento stesso in cui accade, e io che, cercando di decifrare ciò che verrà, rischio di perdere la bellezza dell’adesso. Cent’anni diventa così un dialogo tra due prospettive, un equilibrio fragile tra nostalgia, speranza e presente.



