Vagavamo nel tempo e per il mondo,
cullate dall'onde come sugheri,
incerte se cavalcar per sempre
la schiuma della risacca.
Passammo poi per valigia,
borsa, giacca e altro
perché senza più magion che ci piacesse
errammo nomadi nel mondo.
Vivemmo un tempo
in compagnia di uno scrittore,
in rue de l'Hermet ...Paris,
e dagli occhiali vedemmo
a passione che scivolava sui fogli
mentre la penna indicava
il cammino alle parole
e dava voce all'inchiostro
che avrebbe parlato ai cuori.
Fummo in ultimo di casa
negli stivali di un soldato,
c'era un Sole che alimentava
la magia di quel giorno
e la campagna si intrufolava
tra il ferro, le giubbe colorate
e si rifletteva negli occhi
di chi non avrebbe più visto colori
ne' percepito lacrime.
Un giorno ci risvegliammo
e passammo dalla vitalità di un calzolaio
che costruì nuovi stivali
per la tua e nostra felicità
e fu l'inizio del cammino.
Nomadi come sempre
in una casa che si muove,
sentiamo e vediamo,
nuotiamo nei pensieri
e con le tue tristezze e gioie
riempiamo i giorni
ma ora vorremmo
affondar nelle sabbie,
calpestar ancor i ghiacci,
sentir le radici della Jungla
e l'erba della savana,
percepir lo sforzo
di chi si arrampica tra le rocce.
Donaci ora, in questa casa,
che siamo ancora degne
di questo nome
a chi per scelta o condizione
sia un viaggiatore del mondo,
uno che per necessità
non stia fermo
ne' voglia subito trovar casa.
Arturo e il Mare