
‘a morte d’e risate
Lo spettacolo è articolato in tre atti, ciascuno come un capitolo di un percorso emotivo e musicale: Atto I – Il buio interiore Qui il

Lo spettacolo è articolato in tre atti, ciascuno come un capitolo di un percorso emotivo e musicale: Atto I – Il buio interiore Qui il

Quadri d’Opera, rassegna concertistica all’insegna dell’opera lirica, nasce dall’iniziativa delle classi di “Accompagnamento pianistico” del Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno in cui giovani

Quella del 25 marzo è una versione inedita dell’ardua Dante Symphony di Franz Liszt. Sono 102 i giovani talenti cimentati nell’interpretazione di repertorio di riconosciuta

La settima edizione del Festival di Musica da Camera organizzata del Dipartimento di Musica d’Insieme del Conservatorio di Musica “Giuseppe Martucci”.

Un happening pianistico promosso dal Conservatorio “Giuseppe Martucci” dedicato alle opere di Chopin, Liszt, Schumann e Brahms.
Sede legale:
Via Giuseppe Capaldo, 7
80128, Napoli (NA) – Italia
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Lo spettacolo è articolato in tre atti, ciascuno come un capitolo di un percorso emotivo e musicale:
Qui il viaggio è dentro di noi, tra paure, desideri, ricordi e frammenti di memoria. Le canzoni diventano pulsazioni dell’anima. In Fu libertà si percepiscono i vincoli invisibili della mente, mentre Per un singolo attimo racconta il desiderio di fermare il tempo, di trattenere ciò che ci sfugge. Come vorrei e In me esplorano la fragilità e il caos dei pensieri, e Quel desiderio diventa invocazione all’arte, alla musica, alla vita stessa.
Qui ci confrontiamo con l’esterno, con ingiustizie e contraddizioni. Le canzoni sono riflessione e denuncia: in Uomini ciechi e Dita osserviamo la cieca obbedienza e l’oppressione, in Casa mia la fuga e la ricerca di un luogo dove essere liberi. Ti hanno detto racconta il dolore delle imposizioni altrui, La cultura dell’ormai (Somma) il senso di disillusione e passività, mentre Siamo noi diventa manifesto di libertà, uguaglianza e responsabilità condivisa.
La conclusione del viaggio mette in luce legami, relazioni e vulnerabilità. In Foglietto in un cassetto di legno di ciliegio e Penserai affiorano ricordi e introspezione, Fammi ridere e Giullare di corte raccontano resistenza e ironia, Behind this wall la difficoltà di proteggersi pur restando aperti agli altri, e ‘A morte d’ ’e risate il potere liberatorio della risata e della condivisione. Cent’anni chiude il percorso con un senso di continuità e speranza, di attesa e rinnovamento.
Ogni atto, ogni canzone, ogni parola del monologo è un pezzo di un mosaico emotivo, una finestra sulla complessità dell’essere umano. Lo spettacolo non è solo il fulcro della mia ricerca, ma un esempio di come musica, parola e immaginazione possano intrecciarsi per creare nuove forme di comunicazione.15